Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo
La Comunità religiosa Piancaldolese si raccoglie tra le mura della Chiesa paesana già dagli anni prima del secondo millennio.
Il primo ricordo della Chiesa con annessa canonica, risale comunque al 1292, anno dal quale risultano documentati i nomi dei Rettori succedutisi nel tempo.
Prima della odierna chiesa, detta Chiesa Nuova, edificata negli anni Venti del secolo scorso, sorgeva dalla piazza in centro al Paese la Chiesa Vecchia.
Poche sono le notizie concernenti le varie modifiche date nei secoli alla suddetta.
Anticamente, si sa, era a travi lavorate e sostenute da eleganti mensole. La Vecchia Chiesa, demolita nel 1922, era di mt 30x7,50, portava i segni di vari restauri risalenti ad epoche diverse, e aveva tre altari: alla destra della porta centrale l’altare di Sant’Antonio da Padova, già dedicato alla Madonna del Rosario nel 1660, a sinistra quello della Beata Vergine Maria, e al centro l’altare maggiore, in legno e risalente alla metà del XVIII secolo, che si trovava sotto una tribuna in pietra lavorata. Questo altare fu più volte restaurato, anche a seguito del prolungamento della pianta nel 1896.
La torre campanaria poggiava sulla tribuna e il capitello di una bifora portava incisa la data 1725.
La Chiesa Nuova, dedicata a Sant’Andrea Apostolo, i cui lavori iniziarono nel 1922 e si conclusero nel 1927, fu consacrata il 31 agosto 1928.
Prima della odierna chiesa, detta Chiesa Nuova, edificata negli anni Venti del secolo scorso, sorgeva dalla piazza in centro al Paese la Chiesa Vecchia.
Poche sono le notizie concernenti le varie modifiche date nei secoli alla suddetta.

Anticamente, si sa, era a travi lavorate e sostenute da eleganti mensole. La Vecchia Chiesa, demolita nel 1922, era di mt 30x7,50, portava i segni di vari restauri risalenti ad epoche diverse, e aveva tre altari: alla destra della porta centrale l’altare di Sant’Antonio da Padova, già dedicato alla Madonna del Rosario nel 1660, a sinistra quello della Beata Vergine Maria, e al centro l’altare maggiore, in legno e risalente alla metà del XVIII secolo, che si trovava sotto una tribuna in pietra lavorata. Questo altare fu più volte restaurato, anche a seguito del prolungamento della pianta nel 1896.
La torre campanaria poggiava sulla tribuna e il capitello di una bifora portava incisa la data 1725.
La Chiesa Nuova, dedicata a Sant’Andrea Apostolo, i cui lavori iniziarono nel 1922 e si conclusero nel 1927, fu consacrata il 31 agosto 1928.
Ricostruita interamente sul vecchio edificio, in stile romanico lombardo, misura 20x7,50 mt, e ha la pianta a croce latina ad una sola navata.
L’abside è diviso nel semicerchio da tredici piccole arcate separate tra loro da colonnine leggere che continuano, in grandi costoloni, fino a congiungersi a raggiera nel centro della conca; sotto il cornicione dell’abside si apre una grande trifora con vetri decorati. Sopra le porte che immettono nel presbiterio, due lunette recanti bassorilievi dalla terra di Signa.
L’altare maggiore originale, è stato spostato all’estremità dell’abside in occasione degli ultimi restauri, curati dall’attuale Parroco Don Giorgio Badiali, che hanno visto la collocazione, al centro dell’abside, di un altare di pietra serena lavorato a mano dagli scalpellini locali, nel quale è stato inserito un pregiato paliotto.
Gli altari minori sono collocati nelle cappelle che si aprono nelle pareti laterali, delimitate da balaustre in ferro battuto.
L’abside è diviso nel semicerchio da tredici piccole arcate separate tra loro da colonnine leggere che continuano, in grandi costoloni, fino a congiungersi a raggiera nel centro della conca; sotto il cornicione dell’abside si apre una grande trifora con vetri decorati. Sopra le porte che immettono nel presbiterio, due lunette recanti bassorilievi dalla terra di Signa.
L’altare maggiore originale, è stato spostato all’estremità dell’abside in occasione degli ultimi restauri, curati dall’attuale Parroco Don Giorgio Badiali, che hanno visto la collocazione, al centro dell’abside, di un altare di pietra serena lavorato a mano dagli scalpellini locali, nel quale è stato inserito un pregiato paliotto.
Gli altari minori sono collocati nelle cappelle che si aprono nelle pareti laterali, delimitate da balaustre in ferro battuto.
Statua del San Domenico
Entrando in Chiesa, sulla sinistra, è collocata una statua rappresentante San Domenico, proveniente dalla Cappellina del Romitorio, una piccola Cappella costruita a pochi chilometri dal paese nel 1705, e portata nella Chiesa Parrocchiale in occasione dei restauri di qualche anno fa.
La statua in pietra arenaria, di manifattura toscana, è stata datata al XVI secolo e raffigura S. Domenico con un codice in mano e una stella in fronte, che rappresenta l’Ordine Domenicano.
Il culto di San Domenico, nei Nostri luoghi, è documentato in particolar modo nella zona di Giugnola, già nel XV e XVI secolo quando era un luogo di ritiro per i Domenicani di Imola, che vi avevano un loro oratorio.
Il culto di San Domenico, nei Nostri luoghi, è documentato in particolar modo nella zona di Giugnola, già nel XV e XVI secolo quando era un luogo di ritiro per i Domenicani di Imola, che vi avevano un loro oratorio.
Affresco raffigurante Vergine con bambino in trono e due Santi
L’affresco, collocato all’interno della Chiesa alla destra dell’entrata, è in molte parti danneggiato. Esso era originariamente nell’oratorio di Sant’Antonio Abate, in Località Mercurio di Piancaldoli.
Per quanto riguarda l’incerta datazione, dell’affresco si fa menzione nel verbale Di una visita pastorale del 1599.
L’affresco è stato distaccato dal muro dell’oratorio e restaurato grazie al contributo della Pro Loco di Piancaldoli.
Per quanto riguarda l’incerta datazione, dell’affresco si fa menzione nel verbale Di una visita pastorale del 1599.
L’affresco è stato distaccato dal muro dell’oratorio e restaurato grazie al contributo della Pro Loco di Piancaldoli.
Marzocco
Nella Chiesa si conserva l’esemplare originale del Marzocco, il leone in pietra serena simbolo della Repubblica Fiorentina, posato nel 1490 in Paese quando esso passò definitivamente in territorio toscano.
Danneggiato a causa di un incidente stradale, è stato poi restaurato e posto all’interno della Chiesa, sostituito all’esterno da una copia in arenaria locale.
Danneggiato a causa di un incidente stradale, è stato poi restaurato e posto all’interno della Chiesa, sostituito all’esterno da una copia in arenaria locale.
Chiesina dell’Immacolata Concezione
Posto lungo la via centrale del Paese, di fronte alla Chiesa Parrocchiale, si trova l’oratorio dedicato alla Vergine Immacolata, da sempre chiamato

dai Paesani “La Chiesina”.
La Cappella, in stile Barocco, venne edificata nell’anno 1632 da Girolamo Galli; la facciata ha un portico in pietra con quattro colonnine di arenaria.
L’interno è semplice ad un'unica navata, con abside piuttosto ampio e altare centrale recante un paliotto in scagliola di vari colori.
Di recente la Chiesina è stata restaurata grazie al contributo della Propositura di Piancaldoli, della Pro Loco di Piancaldoli e tutti i paesani, che per gli anni in cui era in atto il restauro hanno organizzato la manifestazione “Una pizza per la Chiesina”, e della Banca del Mugello, realtà da sempre vicina al Paese.