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TOSSIGNANO SAN GIROLAMO - VICARIATO VALSANTERNO

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CHIESA DI SAN GIROLAMO (chiesa sussidiaria)
INDIRIZZO
P.zza A.Costa - 40021 Tossignano
TITOLARE
S.Girolamo (Chiesa sussidiaria)
TELEFONO
0542-91001
INCARICHI

ORARIO MESSE
ore 9,00 festiva
Un po' di storia
1449 (preesistenza chiesa)
Il primo documento che menziona l'oratorio di San Girolamo, successivamente ampliato e trasformato in chiesa, risale al 1449.Descrizionela chiesa dedicata a San Girolamo e ubicata in piazza Andrea Costa a Tossignano, nasce come oratorio successivamente ampliato in senso longitudinale e trasformato in chiesa. L'edificio sembra rinato a nuova vita soprattutto grazie ai restauri effettuati in tre lotti: nel 1971, nel 1987 e dal 1988 al 1993. La facciata è ripartita da quattro paraste di ordine dorico reggenti il timpano triangolare con occhio rotondo; modanature lineari incorniciano il portale rettangolare d'ingresso e le due finestre superiori. L'edificio conserva la composizione architettonica sei-settecentesca con interno a navata unica e due piccole cappelle laterali per lato; il presbiterio è coperto da una volta a crociera, mentre nella navata sono oggi visibili le strutture lignee di copertura a quattro capriate, ricostruite nel dopoguerra e originariamente nascoste. L'abside, ampliata a nord-ovest, ha forma quadrata e la pavimentazione è in parte a spina di pesce. A destra del presbiterio vi è il campanile, mentre a sinistra si apre la sacrestia.
I  PERCHE’ DELLA VITA
Chiese un giorno qualcuno al suo prete, che in pratica era l’unico che lui conosceva, degli altri invece a lui non importava nulla. Infatti si vedevano solo al mattino, abbastanza presto. Ambedue andavano a prendere allo stesso bar il caffè: uno senza zucchero con una pasta salata a motivo del diabete, l’altro invece, che non aveva  problemi del genere, si sentiva più libero e cambiava colazione ogni giorno. Tutto voleva assaggiare, tutto voleva provare.
Diceva al prete: “Perché tante ingiustizie? Perché le pene, le ansie e le angosce sono infinite? Perché non siamo mai soddisfatti? Perché c’è chi si può permettere tutto e l’altro invece, nella vita deve solo accontentarsi? E i guai sono infiniti! Finito uno, subito ne comincia un altro, poi un altro ancora… finchè tutto finisce e non sai più da che parte voltarti!”
Il prete, che in quel momento aveva altro da pensare, sollevò lo sguardo in alto e disse che il Signore, nella sua grande bontà e nel suo amore verso ogni persona, ci ha fatti tutti diversi, pur con la stessa pasta e con i medesimi desideri nel cuore.
E’ il nostro peccato che vuole tutto uniformare, tutto catalogare, tutto indirizzare, come si fa oggi un po’ dappertutto… nel gioco, nello sport, nel lavoro, nella malattia, nella solitudine, in casa, con gli amici, con quelli che neanche ti conoscono.
“Pensate – disse – una società, fatta di gente tutta uguale, senza nessun svarione né in bene e neppure in male! Ogni cosa sarebbe di colore bigio e di una monotonia infinita… peggio della nostra pianura sotto la via Emilia, in una notte gelida d’Autunno, quando cadono le foglie con la nebbia fitta che ti fa muro da ogni lato!”
Avrebbe detto mio padre: “Fai fatica ad intravedere la strada maestra! Figurati quelle laterali, che non sai dove ti portano… forse in un vecchio casolare di campagna… oppure in un paese… abbastanza lontano, dove proprio quella notte si fa una festa, che tu neppure sapevi che esisteva. Le sorprese nella vita sono veramente tante!”
                                                                                            Don Marco
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