CODRIGNANO

INDIRIZZO | Via Codrignano 38 – Codrignano, 40021 Borgo Tossignano (BO) |
TITOLARE | S. Geminiano |
TELEFONO | |
INCARICHI | Amministratore Parrocchiale l'arciprete emerito di Borgo Tossignano don Marco Baroncini |
ORARIO MESSE | FESTIVO: ore 9.30 |
Un po' di storia
1062 (preesistenza chiesa) esisteva già nell'XI secolo nel luogo detto Curtis Codrignani ed era ricordata come pieve di San Geminiano in Codrignano. Descrizione: la chiesa intitolata a San Geminiano esisteva già nel 1062 nel luogo detto curtis Codrignani: il termine Codrignano potrebbe derivare da una caratteristica del terreno e significherebbe argilla dura, roccia, oppure potrebbe avere origine dal nome della famiglia romana Coturnius o ancora dalla ricchezza di cacciagione nella zona, essendo piena di quaglie, in latino coturnices.
Il tempio attuale è stato innalzato fra il 1400 e il 1500 e all'inizio di questo secolo si intende restaurarlo per conferirgli un volto nuovo, ma i lavori rimangono a metà per mancanza di fondi così che inizialmente presenta un solido stile rinascimentale nella zona presbiteriale e nella restante spesse mura di sassi e il cinquecentesco soffitto a capriate. Nella chiesa si possono inoltre ammirare due immagini distinte della Vergine venerate sotto il titolo di Madonna di Sant'Anna e Beata Vergine del Buon Consiglio: la prima è una ceramica imolese o faentina del 1600 raffigurante la Vergine con abito e mantello floreali, con il bambino sulle ginocchia e per quanto attiene alla seconda, è stata donata da don Antonio Lorenzo Agnoli nel 1803. La chiesa misura 22x8 metri e ha una cappella con abside in scagliola riproducente il marmo di diversi colori e al centro la nicchia all'interno della quale il dipinto della Madonna del Buon Consiglio trova la sua sistemazione definitiva. Sull'altare maggiore campeggia un quadro dedicato al santo titolare, in cornu Epistolae vi è l'altare del Rosario e in cornu Evangelii quello eretto in onore di San Francesco di Paola. Di fianco alla chiesa, anche se staccato, si alza il campanile in mattoni a vista, che ha sostituito il precedente a vela, cioè formato da un muro sovrastante il tetto della chiesa con una bifora.

VITA PARROCCHIALE
I PERCHE’ DELLA VITA
Chiese un giorno qualcuno al suo prete, che in pratica era l’unico che lui
conosceva, degli altri invece a lui non importava nulla. Infatti si vedevano
solo al mattino, abbastanza presto. Ambedue andavano a prendere allo stesso bar il caffè: uno senza zucchero con una pasta salata a motivo del diabete, l’altro
invece, che non aveva problemi del
genere, si sentiva più libero e cambiava colazione ogni giorno. Tutto voleva
assaggiare, tutto voleva provare.
Diceva al prete: “Perché tante ingiustizie? Perché le pene, le ansie e le
angosce sono infinite? Perché non siamo mai soddisfatti? Perché c’è chi si può
permettere tutto e l’altro invece, nella vita deve solo accontentarsi? E i guai sono infiniti! Finito uno, subito ne
comincia un altro, poi un altro ancora… finchè
tutto finisce e non sai più da che parte voltarti!”
Il prete, che in quel momento aveva altro da pensare, sollevò lo sguardo in
alto e disse che il Signore, nella sua grande bontà e nel suo amore verso ogni
persona, ci ha fatti tutti diversi, pur con la stessa pasta e con i medesimi
desideri nel cuore.
E’ il nostro peccato che vuole tutto uniformare, tutto catalogare, tutto
indirizzare, come si fa oggi un po’ dappertutto… nel gioco, nello sport, nel
lavoro, nella malattia, nella solitudine, in casa, con gli amici, con quelli
che neanche ti conoscono.
“Pensate –
disse – una società, fatta di gente
tutta uguale, senza nessun svarione né in bene e neppure in male! Ogni cosa sarebbe
di colore bigio e di una monotonia
infinita… peggio della nostra pianura sotto la via Emilia, in una notte gelida d’Autunno,
quando cadono le foglie con la nebbia fitta che ti fa muro da ogni lato!”
Avrebbe detto mio padre: “Fai fatica ad
intravedere la strada maestra! Figurati quelle laterali, che non sai dove ti
portano… forse in un vecchio casolare di campagna… oppure in un paese…
abbastanza lontano, dove proprio quella notte si fa una festa, che tu neppure
sapevi che esisteva. Le sorprese nella vita sono veramente tante!”
Don Marco


